Gimp & Agenzia Del Territorio

In questo articolo voglio farti vedere come è possibile usare con soddisfazione(!) un programma di manipolazione delle immagini per elaborare alcuni elementi di una pratica catastale (in questo caso una denuncia di variazione per la fusione di due autorimesse).

Ti è mai capitato di dover predisporre una pratica in una palazzina costituita da tanti subalterni, che ti costringa a ripresentare anche l’elaborato planimetrico?

In questo articolo ti mostro come faccio io in questi casi… e perchè!

Se devi aggiornare un elaborato planimetri hai due possibilità:

  • ridisegni tutto l’elaborato da zero, stando molto attento a copiare correttamente ogni dettaglio e non commettere errori
  • cerchi di aggiornare solamente la parte che ti interessa del vecchio elaborato planimetrico, lasciando invariato tutto il resto.

Io NON ridisegno da zero tutto l’elaborato!

Io uso il mio programma di modifica delle immagini preferito:

GIMP (Gnu Image Manipulation Program)

Il logo/icona di GIMP è la mascotte Wilber, un coyote

GIMP è un software opensource, multi-piattaforma, molto potente e professionale, che adopero con soddisfazione ormai da molti anni, anche per l’editazione di elaborati destinati a pratiche catastali (!).

Non mi considero un vero esperto, ma ho avuto l’onore e il piacere di fare conoscere questo garnde software durante un corso di formazione professionale che ho tenuto per conto del Collegio dei Geometri di Vicenza nel 2016 ed è stata proprio una bella esperienza!

GIMP lo trovate qui, e ne esiste anche una versione “portable” che non necessita nemmeno di essere installata, la puoi portare con te in una chiavetta e farla funzionare su qualunque computer.

1. specifiche tecniche

prima di tutto bisogna sapere di cosa stiamo parlando.

Per quanto riguarda gli elaborati grafici del catasto urbano (elaborato planimetrico e scheda della u.i.u.), sono memorizzati dal sistema informatico dell’Agenzia del Territorio, come immagini TIFF bianco nero a 1 bit. con risoluzione 200 dpi e nessuna compressione.

Gli elaborati possono essere importati in docfa sia in formato A4 che in formato A3, ma le dimensioni utilizzabili/riempibili dal tecnico, esclusi il cartiglio compilato direttamente da docfa, sono si mm(195×235) per il formato A4 e mm(260×405) per il formato A3.

In docfa è importabile anche un file di tipo vettoriale in formato DXF, proveniente da un cad, che ha anche lui i suoi vantaggi ma che non tratterò in questo articolo.

Le caratteristiche di questo file TIFF non me le sono inventate io! sono delle specifiche rilasciate dall’Agenzia Del Territorio.

Un altro esempio di specifica è il formato contenuto negli estratti di mappa Wegis che l’AdT rilascia su richiesta.

Anche in quel caso si tratta di immagini TIFF, pur provenendo da un archivio vettoriale, ma stavolta a 300dpi.

2. acquisire il dato di partenza

La prima cosa da fare è entrare in possesso dell’elaborato planimetrico dal quale partire per la nostra elaborazione.

La cosa più semplice è fare una visura catastale di questo elaborato planimetrico e scaricarla in pdf.

Occhio in questo caso a scegliere il formato corretto (A4 o A3 a seconda): non ho mai capito perchè il sistema ci permetta diu sciegliere un formato che NON è quello con cui è stato caricato il documento… non ha senso, secondo me. Ma tantè!

La visura sarà un pdf, eventualmente di più pagine, contenente l’elaborato planimetrico.

3. i files pdf e un bel software per leggerli (e non solo)

il formato pdf è una sorta di contenitore di elementi.

Può essere contenere vettori, immagini, testo… un pò di tutto.

GIMP è già in grado di importare il contenuto di un file pdf: utilizza una tecnica che si chiama “rasterizzazione”. In sostanza prende il file e lo trasforma in una immagine, appiattendo tutto il contenuto, che sia testo immagine o vettore.

Però in questa procedura applica una trasformazione che non ci permette di ottenere un buon tiff per scopi “catastali”.

Dopo un po di prove e test ho raggiunto “la felicità” con un software opensource molto molto leggero che si chiama Sumatra PDF Reader.

E’ un software per leggere i pdf con cui mi trovo molto bene e che opensource (per me molto importante) e molto molto leggero e veloce.

E’ minimale ma mi permette di fare una cosa estremamente interessante per lo scopo descritto in questo articolo.

Apri l’elaborato planimetri con SumatraPDF (se non è il tuo software predefinito per la lettura dei pdf dovrai aprire il file da esplora risorse con un clic del tasto destro del mouse e un “apri con” selezionando SumatraPDF dall’elenco dei software installati – oppure apri SumatraPDF e trascinaci sopra il pdf che ti interessa).

Una volta aperto il pdf con l’elaborato planimetrico, posso con un semplice clic del tasto destro del mouse sull’immagine fare un “copia immagine”.

Dovrai farlo per ogni singola pagina dell’elaborato.

4. le modifiche in GIMP

Ora puoi aprire GIMP, e dal menù file seleziona crea e poi dagli appunti. Ti apparirà la pagina dell’elaborato planimetrico che hai appena copiato.

crea immagine dagli appunti

A questo punto presta attenzione: devi specificare a GIMP la risoluzione (dpi) e la modalità (colore, grigi, bn) dell’immagine.

Si fà così:

  • per la risoluzione: “immagine”, “scala immagine” imposti una risoluzione di 200dpi;

  • per la modalità: “immagine”, “modalità” “indicizzata” selezionando “usa una tavolozza in bianco e nero (1 bit)”

scalare l’immagine
imposta la risoluzione a 200dpi, la dimensione dell’immagine corrisponde all’A3!
modalità immagine -indicizzata- e “usa tavolozza in bianco e nero 1 bit”

A questo punto devi tagliare la porzione di immagine che poi potrai importare in docfa, infatti in questo momento hai una immagine in A3 o A4 a seconda, che contiene anche il cartiglio generato dal docfa (dove trovi comune, provincia, foglio, mappale, ecc..).

Per ridimensionare l’immagine puoi fare in almeno un paio di modi, oggi ti faccio usare lo strumento “taglierina”; lo trovi sulla barra degli strumenti di sinistra e ha l’icona di un cutter, selezionalo.

Nella barra delle “opzioni strumento” compaiono le opzioni dello strumento
taglierina. inizia una selezione nell’angolo in alto a sinistra dell’immagine, clic con il tasto sinistro del mouse, tieni premuto e sposta il mouse un pò in basso e a destra. Falla pure “a caso”;
nel pannello “opzioni strumento” ora puoi selezionare unità di misura e dimensione dell’area che vuoi ritagliare (per l’A3 260×405 millimetri).

Ora la tua selezione di ritaglio è posizionabile a piacere sull’immagine. Cerca di centrare bene l’area (tenendo premuto il tasto sinistro del mouse mentre trascini l’area); quando sei soddisfatto premi due volte con il tasto sinistro del mouse all’interno dell’area selezionata. GIMP eseguirà il ritaglio dell’immagine e tutto quello che non hai selezionato sparirà!

ritagliamo l’immagine

Dimenticavo: per centrare bene l’area di ritaglio potresti avere bisogno di ingrandire la visualizzazione. lo puoi sempre fare, in GIMP, tenendo premuto
“ctrl” e scrollando con la rotellina del mouse. tenendo premuta solo la rotellina e muovendo il mouse sposti la visualizzazione dell’immagine, è tutto abbastanza intuitivo.

A questo punto dovrai fare le tue modifiche: puoi usare tutti gli strumenti classici di GIMP per farlo, ma essendo un’immagine in bianco e nero a 1 bit,
completamente priva di sfumature, lo strumento più indicato per aggiungere segni è, secondo me, la “matita”.

Se con la “matita” puoi aggiungere segni, con la “gomma” puoi cancellarli!

Fai le modifiche che ti interessanto; aggiungi testo, se ti serve, con il comando “testo”.

Tieni presente che le modifiche, fatte così, sono distruttive. significa che, stai
cancellando e scrivendo sopra all’immagine e per annullare una modifica puoi solamente tornare indietro nelle operazioni con il comando “modifica” – “annulla”, un passo alla volta.

Potresti usare i livelli e aggiungere i segni su specifici livelli e per cancellare
elementi puoi aggiungere un livello e disegnarci sopra con una “matita” bianca anziché nera: in questo modo ti riservi la possibilità di ritornare sulle modifiche e aggiustarle, singolarmente, senza la paura di perdere i dati originali, che saranno sempre sull’immagine di sfondo.

Non mi dilungo troppo adesso sull’uso dei comandi e degli strumenti di GIMP; il software è davvero molto potente e merita degli approfondimenti, 🙂

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Fatte le modifiche necessarie, devi esportare il lavoro in un modo che poi docfa lo possa importare.

Se hai usato i livelli il primo passaggio da fare è “immagine” – “appiattisci
immagine”. Questo farà sì che l’immagine contenga solamente 1 livello; è una condizione necessaria affinché il tiff prodotto da GIMP sia leggibile da docfa.

Ora puoi esportare (finalmente!) il tuo file.

Come ho detto all’inizio docfa importa immagini TIF in bianco nero a 1 bit, senza compressione.

Si procede così: seleziona fileesporta come e poi seleziona di tipo di file immagine TIFF, scegli la posizione e il nome di file che preferisci e poi premi esporta.

Ti apparirà la schermata delle opzioni, seleziona “nessuna” in compressione e poi premi “esporta”.

la palette del comando “esporta come”

Ora hai il tuo file TIFF importabile in docfa

Ora puoi aprire GIMP, e dal menù file seleziona crea e poi dagli appunti. Ti apparirà la pagina dell’elaborato planimetrico che hai appena copiato.

considerazioni

Rileggendo l’articolo, prima di pubblicarlo, ho pensato “cavolo…ma è una procedura piuttosto lunga!!”

In verità non lo è, o meglio: non lo è se paragonata al tempo che impiegheresti a ridisegnare da zero (ricalcando) un elaborato planimetrico di 2, 3, 4 o anche più pagine strapieno di subalterni!

C’è anche un altro vantaggio, secondo me, a operare in questo modo: puoi decidere di rappresentare alcune linee con spessori diversi (contorni di fabbricato più grossi degli altri segni, ad esempio), puoi controllare con precisione il font con cui scrivi le informazioni, impostandolo anche molto piccolo ma sempre leggibile, se lo ritieni necessario.

A me piace!

Naturalmente la stessa cosa che fai con GIMP per l’elaborato planimetrico, la puoi fare anche con la scheda planimetrica dell’unità immobiliare!

porzione di planimetria da modificare con GIMP

ingrandimento 800% con modifiche (piccole ma ancora leggibili)

Talvolta capita di avere planimetrie in cui gli elementi descrittivi occupano troppo spazio e poi in docfa tutto di impasta rendendo illegibile.

Procedendo con la manipolazione della planimetria stessa in GIMP puoi tenere sotto controllo il risultato finale, indicando, descrivendo e ottimizzando al massimo la rappresentazione degli elementi.

In più, se usi SumatraPDF come lettore di pdf, puoi anche facilmente copiare il file di testo associato alla planimetria, contenente i poligoni delle superfici catastali, in modo da poter gestire le eventuali piccole modifiche a una scheda, senza far troppa fatica!

Se magari ti interessa questa procedura, fammelo sapere: potrei farci un piccolo video e approfondire un pò l’argomento!

Cosa ne pensi?

CIAO!


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